14th December 2020
L’articolo 21 del progetto di legge confortante il rispetto dei principi repubblicani punta a sopprimere la libera scelta d’una delle modalità d’istruzione: quella familiare.
Questa restrizione della libertà senza fondamento oggettivo é contraria ai diritti fondamentali.
Riassunto (Punti chiave) della posizione comune
- In Francia l’istruzione é obbligatoria, non la scuola. I genitori hanno la possibilità di delegare l’istruzione dei loro figli a un’istituto scolastico, o d’istruirli in seno alla famiglia.
- L’educazione parentale é una libertà fondamentale ancorata nel diritto francese da un secolo e mezzo. In pratica essa concerne solo il 0,4 % dei bambini in età scolare, ma gioca un ruolo importante nella resilienza del sistema scolastico francese.
- Il 2 ottobre 2020, nel contesto dell’annuncio di un progetto di legge sui « separatismi », il presidente della repubblica ha annunciato di volere vietare l’educazione parentale e rendere la frequentazione scolastica obbligatoria per tutti i bambini tra i 3 ed i 16 anni a partire dal prossimo anno scolastico (2021/22).
- L’articolo 21 del progetto di legge confortante il rispetto dei principi repubblicani depositato all’ Assemblée nationale il 9 dicembre 2020 conferma questa volontà. In caso di mancato rispetto dell’obbligo scolare si incorre una pena di 6 mesi di prigione e 7 500 euro di ammenda. Si ricorda che, in Germania, la legge ha reso la scuola obbligatoria (a partire dai 6 anni e non dai 3) sotto pena d’imprigionamento nel 1938.
- La valutazione d’impatto della misura é deficitaria e piena di accuse che contraddicono l’insieme degli studi in scienze dell’educazione fatti sul soggetto dell’istruzione parentale.
- L’obiettivo del governo é di ridurre drasticamente il numero dei bambini istruiti in famiglia, sottomettendo l’esercizio di questa libertà ad una autorizzazione prealabile.
- Una derogazione all’obbligo scolastico sarà ottenibile unicamente su autorizzazione dell’autorità statale competente, per un solo anno, e sotto condizioni molto restrittive.
- Tra i motivi che possono essere invocati figura un doppio vincolo che stigmatizza certi bambini e lascia spazio all’arbitrarietà e alla discriminazione di certi genitori: « L’esistenza di una situazione particolare propria al bambino, sotto riserva che le persone che ne sono responsabili giustifichino la loro capacità a assumere l’istruzione parentale nel rispetto dell’interesse superiore del bambino”.
- Con questo progetto di legge lo Stato aumenta il suo dominio sulla sfera privata, sostituendosi ai genitori per imporre la sua visione dell' »interesse superiore » del bambino.
- Vietare l’educazione parentale non é la risposta all’esistenza di forme clandestine d’indottrinamento fuori dal controllo dello Stato: il governo prende di mira il bersaglio sbagliato. Questo attacco dispoporzionato alla libertà educativa é denuniciato unanimamente.
- Rivelatore dell’incoerenza delle giustificazioni avanzate dal governo per giustificare questa misura, un nuovo elemento linguistico, la paura di una « forma di separatismo sociale » ha fatto apparizione nella valutazione d’impatto del progetto di legge. Eppure i bambini istruiti in famiglia e i loro genitori sono perfettamente integrati alla società.
- Gli studi scientifici mostrano che i bambini istruiti in famiglia sono particolamente autonomi e capaci di addattarsi facilmente al sistema scolastico prima e al mondo del lavoro poi, quando scelgono di ritornare a scuola o di fare una formazione.
- Se queste restrizioni fossero adottate, circa 30 000 bambini attualmente istruiti in famiglia non potranno più esserlo con certezza, ed é a volte la sola soluzione per dei bambini che soffrono a scuola a causa di un profilo atipico che non costituisce per forza un handicap riconosciuto, o in caso di disfunzionamento istituzionale.
- Vietare l’educazione parentale tranne su derogazione costituirebbe un attacco ad una libertà che non sarebbe né adeguato ne proporzionato, e che genererebbe molte sofferenze e una perdita di possibilità per il nostro paese.
- Difendere la libertà educativa e la diversità educativa , é anche difendere lo Stato di Diritto.
- Contiamo sui deputati e senatori per sopprimere l’articolo 21 dal progetto di legge punto e basta. E’ liberticida e innecessario.
Parigi, il 14 dicembre 2020
- L’association LED’A
- L’association LAIA
- L’association CISE
- L’association UNIE
- Le Collectif EELM
- Le Collectif FELICIA
- L’association PIEE
- Le Collect’IEF
- Enfance Libre
- Autisme Espoir Vers L’Ecole
- Cours PI
- La Fondation pour l’école
- Créer son école
- Éduc France
- Objectif Eurêka!
- PEPsMagazine